Le tecniche posturali

di Maurizio Mancini

 

Principi generali

Le metodiche di allenamento delle posture rappresentano un vero e proprio salto di qualità nella ricerca della flessibilità. Esse infatti superano il concetto dello stiramento segmentario-analitico come quello di Anderson e permettono una riarmonizzazione del tono posturale globale, attraverso una organizzazione dei distretti muscolari in catene o gruppi muscolari aventi la stessa funzione. Ad esempio avremo il gruppo dei muscoli antigravitari o statici, degli intrarotatori e degli inspiratori.

La posturale consiste in una serie di posizioni di stiramento muscolare attivo protratto nel tempo, che mira ad allungare nel loro insieme questi muscoli. Si parla quindi di lavoro "globale" che mira ad allungare più o meno una data catena muscolare. Inoltre si parla di muscoli statici o della statica riferendosi a quelli che permettono di vincere la forza di gravità (lavorano più o meno sempre per sorreggerci in piedi) e di muscoli della dinamica o dinamici riferendosi a quei muscoli che ci permettono di fare tutti gli altri movimenti (correre, saltare, sollevare un peso, ecc.).

Uno dei principi cardine dell'intera metodica posturale è che il riequilibrio del tono posturale passa attraverso l'esercizio concentrico (accorciamento) dei muscoli della dinamica e l'esercizio eccentrico (allungamento) di quelli della statica. Infatti le patologie più comuni della postura presentano quasi sempre una ipertonia dei muscoli statici con relativa retrazione (rigidità) e una ipotonia con relativo rilasciamento dei muscoli della dinamica. Ciò è dovuto, in linea di massima, alla esagerata reazione dei muscoli antigravitari (statici) alla ricerca del cosiddetto "confort statico".


Il metodo Mézières

Questo metodo venne messo a punto dalla fisioterapista Françoise Mézières fin dal primo dopoguerra. Si basa sul semplice concetto che le catene muscolari posteriori si comportano come un solo muscolo, sono sempre ipertoniche e mai deboli, quindi andranno solo allungate e mai contratte.

Con questo metodo, per la prima volta, viene abbandonato il concetto segmentario-analitico dell'allungamento. In presenza di dolore in una certa regione, l'intervento del fisioterapista è mirato alla ricerca del compenso muscolare ed al riequilibrio della postura del paziente e non ad alleviare direttamente il dolore nella zona in cui questo è avvertito.

Il riequilibrio posturale avviene "forzando" il paziente ad una respirazione corretta e ad una postura corretta di base, che metta in gioco gli eventuali squilibri muscolari.

Per la Mézières esistono due blocchi che servono ad analizzare i gruppi muscolari. Il primo è quello superiore e va dall'occipite a D7, il secondo va da D7 alla pianta dei piedi.

Esistono inoltre quattro catene muscolari che regolano i meccanismi posturali:
1. Catena anteriore del collo (blocco superiore)
2. Catena brachiale (blocco superiore)
3. Catena anteriore e interna (blocco inferiore)
4. Catena posteriore (con muscoli del blocco superiore e inferiore)

Sono rimaste abbastanza famose le tre squadre (le posizioni del corpo) che la Mézières utilizzava per tentare di riarmonizzare la postura dei suoi pazienti.


Le tre squadre di Mézières

 

Il metodo Souchard o RPG (Rieducazione Posturale Globale)

Questo metodo è derivato direttamente dal precedente; infatti Philippe E. Souchard è stato tra i collaboratori della Mézières. Si basa su una netta distinzione di comportamento e ruolo dei muscoli della statica e dei muscoli della dinamica.

Il principio cardine di questa metodica è che i muscoli statici più rimangono accorciati (in contrazione) più diventano retratti e resistenti all'allungamento, mentre quelli dinamici possono essere accorciati (contratti) liberamente e favoriti in questo da un pre-allungamento. Ne deriva che i muscoli statici andranno esercitati in modo eccentrico e quelli dinamici in modo concentrico.

Superando i limiti della Mézières, Souchard pone inoltre particolare attenzione al muscolo respiratorio diaframma e al nervo fibroso che lo sostiene, nonché alla sua azione sinergica con i muscoli posteriori e psoas.

Souchard ritiene che le catene muscolari della statica siano prevalentemente due: anteriore e posteriore. Alla catena anteriore appartengono:
• La catena inspiratoria, formata dai seguenti muscoli: diaframma con il suo tendine sospensore, scaleni, gran dentato, sternocleidomastoidei e piccolo pettorale.
• La catena antero-interna della spalla, formata dai seguenti muscoli: sottoscapolare, parte superiore del gran pettorale e coracobrachiale.
• La catena anteriore del braccio, formata dai seguenti muscoli: bicipite, brachiale anteriore, coracobrachiale, lungo-supinatore, grande e piccolo palmare e dai muscoli dell'eminenza thenar ed ipothenar.
• La catena antero-interna dell'anca, formata dai muscoli ileo-psoas e dai muscoli adduttori pubici.

Alla catena posteriore appartengono i seguenti muscoli: spinali, grande gluteo, pelvi-trocanteri, ischio-tibiali, popliteo, soleo e plantari.

Le catene muscolari di Souchard


La scelta delle posture da utilizzare è fatta dopo una valutazione del paziente effettuata in modo differenziato sui muscoli dinamici e statici, dopo una anamnesi ed un esame delle retrazioni.

Souchard individua prevalentemente due quadri morfologici. Il primo è detto anteriore; i pazienti appartenenti a questa categoria possono presentare prevalentemente queste caratteristiche: testa in avanti, ipercifosi, iperlordosi, bacino antiverso, femore intraruotato e ginocchia valghe, calcagno e piede valgo. Il secondo è detto posteriore; i pazienti appartenenti a questa categoria possono presentare prevalentemente queste caratteristiche: nuca corta, dorso piatto, ipolordosi lombare e diaframmatica, bacino retroverso, ginocchia vare, calcagno e piede varo.

Il tipo anteriore (sinistra) e il tipo posteriore (destra)
Le zone numerate sono:
(1) = nuca
(2) = zona dorsale
(3) = zona lombare
(4) = bacino
(5) = ginocchio
(6) = calcagno

 

Da questi due principali quadri morfologici derivano i due principali gruppi di posture:
• Posture con l'apertura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena anteriore.
• Posture con chiusura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena posteriore.
Entrambe possono essere effettuate a braccia aperte o chiuse.

Nella tabella che segue, in corrispondenza delle principali posture sono indicate le catene muscolari interessate e i nomi delle posture.


GRUPPI DI
POSTURE

CATENE MUSCOLARI STIRATE

NOME DELLE
POSTURE
Posture con l'apertura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena anteriore a braccia chiuse • INSPIRATORIA
• ANTERIORE BRACCIO
• SUPERIORE SPALLA
• ANTERO-INTERNA ANCA
• RANA AL SUOLO
• IN PIEDI CONTRO IL MURO
• IN PIEDI SENZA APPOGGIO
Posture con l'apertura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena anteriore a braccia aperte • INSPIRATORIA
• ANTERIORE BRACCIO
• ANTERO-INTERNA ANCA
• ANTERO-INTERNA SPALLA
• RANA AL SUOLO
Posture con chiusura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena posteriore a braccia chiuse • INSPIRATORIA
• ANTERIORE BRACCIO
• POSTERIORE
• SUPERIORE SPALLA
• RANA IN ARIA
• SEDUTA
• IN APPOGGIO PIEGATI IN AVANTI
Posture con chiusura dell'angolo coxo-femorale per agire sulla catena posteriore a braccia aperte • INSPIRATORIA
• ANTERIORE BRACCIO
• POSTERIORE
• ANTERO-INTERNA SPALLA
• RANA IN ARIA


Se si vuole prediligere un buon lavoro sulla respirazione, le posture andranno effettuate in scarico (posizione supina); se invece si richiede una maggiore partecipazione attiva del paziente e un lavoro soprattutto sul tono muscolare, andranno effettuate in carico (posizione in piedi) o semiscarico (posizione seduta).

POSTURA RANA AL SUOLO, BRACCIA ADDOTTE

 

POSTURA RANA AL SUOLO, BRACCIA ABDOTTE

 

Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai testi specializzati.

 

Indice Stretching